JP Morgan: "CI SARÀ SANGUE" - 4 Aprile 2025
La notizia di oggi che sta sconquassando ...
ulteriormente i mercati finanziari è la decisione della China di applicare il 34% di dazi alle importazioni dagli U.S.A.
La guerra è iniziata (per ora commerciale)

- Maggiore rischio sui timori del commercio globale e implicazioni negative per gli utili aziendali (e capex/assunzioni), con uno sviluppo notevole questa mattina: la Cina ha reagito con una tariffa del 34% su tutte le importazioni dagli Stati Uniti a partire dal 10 aprile. Ero preoccupato che la risposta degli altri paesi fosse un rischio sottovalutato. L'incertezza è anche un grosso problema con i messaggi contrastanti dell'amministrazione Trump riguardo all'apertura del presidente a negoziare sulle tariffe. Si adatta a obiettivi apparentemente divergenti per la politica tariffaria poiché Trump desidera da tempo riequilibrare il commercio globale e ora vuole che le entrate finanzino le priorità fiscali, mentre ha anche parlato dell'idea di reciprocità. L'incertezza non si limita al commercio con più titoli sui repubblicani che considerano di aumentare l'aliquota massima per aiutare a finanziare l'estensione del TCJA e le promesse della campagna di Trump. Anche più scetticismo sulla riconciliazione come qualsiasi tipo di impulso fiscale che può smorzare le ricadute delle tariffe. L'incertezza della Fed è un altro tema di alto profilo data la percepita riluttanza all'allentamento preventivo e i venti contrari alla crescita e le complicazioni dell'inflazione che circondano le tariffe.
QUI UNA NOTA DI JPM CHE SPIEGA QUAL'E' IL RISCHIO E LA SITUAZIONE

QUI LA SINTESI PER I PIGRI
Titolo: "Ci sarà sangue" ("There will be blood")Il tono del documento è drammatico e mette in guardia su una serie di rischi economici globali derivanti da politiche tariffarie aggressive negli Stati Uniti.Punti principali del riassunto:
- Liberation Day e aumento delle tariffe negli USA:
- J.P. Morgan prevede che l'annuncio del "Liberation Day" (probabilmente un evento simbolico o politico) porterà a un aumento delle tariffe USA del 22% circa, il più grande incremento fiscale dal 1968.
- Questo aumento tariffario è visto come una risposta a un sentimento protezionistico negli USA, ma potrebbe causare gravi disagi alle catene di approvvigionamento e un aumento del rischio di recessione globale, che passa dal 40% al 60%.
- Effetti economici:
- Recessione globale: La probabilità di una recessione globale è alta, con un impatto significativo sul potere d'acquisto delle famiglie negli Stati Uniti e in Europa.
- Shock fiscale e monetario: L'aumento delle tariffe potrebbe causare uno shock fiscale e monetario, ma J.P. Morgan prevede che sarà solo "moderatamente" percepito grazie alla possibilità di politiche di flessibilità tariffaria.
- Politiche di supporto: Le politiche USA sono considerate il rischio maggiore, poiché potrebbero causare danni duraturi sul lato dell'offerta (supply-side).
- Analisi storica (Figura 1):
- La figura mostra i precedenti aumenti delle tariffe negli USA in rapporto al PIL: 1,6% nel 1941, 2,2% nel 1942, 2,6% nel 1951, 1,8% nel 1968, 2,4% nel 1982 e il previsto 2,4% nel 2025.
- Questo aumento tariffario è quindi in linea con i precedenti storici, ma il contesto globale attuale lo rende più rischioso.
- Scenari globali (Figura 2):
- J.P. Morgan delinea diversi scenari per il 2025:
- Scenario ottimistico (25%): Gli spiriti animali negli USA si risvegliano, la crescita è del 3%, la Fed taglia i tassi.
- Scenario moderato (25%): Crescita USA ed europea al 2%, inflazione sotto controllo.
- Scenario bilanciato (10%): Crescita moderata, inflazione e tassi stabili.
- Scenario negativo (20%): Eccezionalismo USA non sostenibile, crescita moderata nel resto del mondo.
- Scenario recessivo (40%): Recessione globale, con una probabilità del 60%.
- J.P. Morgan delinea diversi scenari per il 2025:
- Effetti delle politiche tariffarie:
- Le tariffe USA sono considerate il principale rischio per l'economia globale. J.P. Morgan critica la mancanza di politiche di supporto (in ambito commerciale, migratorio e fiscale) per mitigare gli effetti negativi.
- L'aumento delle tariffe e la riduzione dei flussi migratori potrebbero limitare la crescita economica a lungo termine, causando una recessione più profonda.
- Conclusione:
- J.P. Morgan suggerisce che l'aumento delle tariffe USA (a partire dal 5 aprile 2025) potrebbe essere un "grande aumento fiscale mascherato". Sebbene inizialmente possa sembrare un vantaggio per gli USA, il rischio di recessione globale è significativo.
- Le tariffe più alte saranno imposte su Cina e altre economie asiatiche, con un impatto sproporzionato sui partner commerciali degli Stati Uniti.
Suggerimenti di J.P. Morgan:
- Monitorare attentamente l'implementazione delle nuove politiche tariffarie e il loro impatto macroeconomico.
- Prepararsi a una recessione: Gli investitori e i policymaker dovrebbero considerare la probabilità del 60% di una recessione globale e agire di conseguenza.
- Mitigare i rischi: Politiche di supporto (come una maggiore flessibilità tariffaria o misure per stimolare la domanda) potrebbero ridurre l'impatto negativo, ma J.P. Morgan è scettico sulla loro adozione.
In sintesi, J.P. Morgan lancia un avvertimento: le politiche tariffarie aggressive degli Stati Uniti potrebbero innescare una recessione globale, con effetti a catena su catene di approvvigionamento, crescita economica e stabilità finanziaria. La situazione richiede attenzione e preparazione per affrontare un possibile scenario di crisi.